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Il grido di Majken

Sono stata una ragazzina completamente diversa da Majken, la protagonista di Le catastrofi del giorno di Cilla Jackert, tradotto da Samanta K. Milton Knowles e edito da Camelozampa, perché ho sempre avuto un’incrollabile fiducia nell’essere umano e nel fatto che “le cose si aggiustano”, magari non proprio come avresti voluto, ma si aggiustano. È la vita!

Majken è una figura respingete. Il mio primo impatto con questa ragazzina ipocondriaca e maniaco-ossessiva è stato di rifiuto. In genere non amo le persone che enumerano problemi e catastrofi senza proporre soluzioni, anche solo momentanee. Ritengo sia inutile dal punto di vista antropologico! È buio? Accendi una luce! Non hai una fonte di luce? Aspetta paziente che i tuoi occhi si abituino al buio e vai avanti.

Se Majken fosse una delle tante ragazzine che incontro giornalmente, certamente non le direi tutto questo, perché sarebbe inutile e dannoso, ma cercherei un approccio comunque costruttivo. È ovvio a tutti che potrebbe cadere un asteroide e questa mia recensione non vedrebbe mai la luce, ma se l’Uomo avesse pensato a questo, si sarebbe estinto milioni di anni fa.

Ma Majken è un personaggio letterario ed io, libera dai miei scrupoli adulti e dai miei doveri educativi, posso godermela e ascoltarla solo per capire che cosa mi sta dicendo.

Come dicevo, Majken è ipocondriaca e ossessivo- compulsiva. Vive facendo liste delle disgrazie che capitano quotidianamente, rigorosamente appuntate con colori diversi.

<<…Il rosso era la scelta più ovvia per gli omicidi, mentre per gli altri colori aveva dovuto riflettere più a lungo. Ora però si era decisa: marrone per le malattie, rosa per le violenze fisiche e le rapine, giallo per le violenze fisiche su i minori, verde per gli incidenti, azzurro per gli incidenti i cui erano coinvolti i bambini…>>

È ossessionata dal cibo sano e dalla sicurezza. Majken è ossessiva e ossessionante. La madre cerca di capirla ma è chiusa nel dolore della perdita del padre di Majken e, in fin dei conti, non riesce ad entrare in sintonia con questa ragazzina che pensa costantemente a come evitare vari tipi di catastrofi e si angoscia perché il sole potrebbe spegnersi. Non riesce e ne è spaventata.

Disfattista, cinica e poco comunicativa, Majken è una ragazzina, come dicevo, respingente. Non si riesce a provare simpatia per lei per almeno una ventina di pagine e per molte di quelle seguenti. Un giorno, però, casualmente, nella sua vita entra un cane bavoso e non proprio profumato e nonostante le possibili malattie a cui si sente esposta, Majken si deve occupare di lui.

Blunder, questo il nome del cane, non aspetta e se deve orinare, la fa dov’è. Blundel mangia qualsiasi cosa gli capiti a tiro e se fiuta una pista, si mette a seguirla, costringendo Majken a passare attraverso cespugli e a correre,  noncurante di siringhe e preservativi, la costringe a incontrare persone. La butta nella mischia.

Blundel la costringe a prendersi cura di lui e a non pensare più a cosa sia sano mangiare, non ne ha il tempo.

A causa di Blundell e delle sue folli corse all’inseguimento di qualsiasi cosa si muova, Majker è costretta ad andare in luoghi mai visitati (troppo pericolosi!) e mai visti. È così che incontra una strana vecchietta che passa tutto il tempo sulle panchine del cimitero a dar da mangiare agli uccellini. Attraverso i folli discorsi della vecchina (che spaziano dal gelato, ai merli, al marito morto) Majker riflette sul dolore, sulle perdite, sulle separazioni e sulla necessità di condividere tutto questo e lasciar andare il dolore e affinché non ti distrugga .

Un libro faticoso in cui la giovane protagonista accusa gli adulti di non svolgere il proprio ruolo di guida e sostegno di una generazione che sembra soprafatta dalle catastrofi e dal disfattismo.

Non è una storia positiva e edificante Le catastrofi del giorno, però è un libro utile per aprire dialoghi prima di tutto con noi stessi come adulti su qual è il ruolo che intendiamo avere e fino a quando intendiamo gettare addosso alle nuove generazioni le nostre frustrazioni e la nostra incapacità di affrontare la vita e poi con i ragazzi, aspettando le loro domande e i loro occhi accusatori.

Majken grida le sue domande e chiede aiuto, siamo capaci di rispondere?

Cilla Jackert, Le catastrofi del giorno, traduzione di Samanta K. Milton Knowles, Camelozampa, 2020

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