Quando ero bambina adoravo questi libri, perché mi permettevano di immergermi nell’illustrazione e sognare. Allora non lo sapevo, ma si chiamano Wimmelbuch, ovvero quei libri fatti di immagini brulicanti di personaggi, oggetti e situazioni (wimmelbuch è una parola tedesca che vuol dire per l’appunto “libro brulicante”).
Questo tipo di libri sono abbastanza diffusi in Italia anche se più spesso nella versione “cerca e trova” che ne è una variante, come ad esempio quelli pubblicati da Usborne edizioni (http://www.usborne.com/it/catalogo/collana/3~1235/chi-cerca-trova.aspx).
I Willmelbuch sono molto diffusi in Germania, uno dei più famosi illustratori in questo campo è infatti la tedesca Rotraut Susanne Berner , i cui libri uscirono in Italia per le edizioni Emme nel 2004. Oggi la famosa quadrilogia dedicata dalla Berner alle stagioni è introvabile, perché fuori catalogo, tuttavia la si può reperire in biblioteca.
I suoi libri sono affascinanti proprio per la pienezza delle immagini e per il fatto che in tutti e quattro i libri lo sfondo è lo stesso a cambiare sono i personaggi e le situazioni, oltre che, ovviamente, le stagioni.
Ma è un altro l’autore, anche lui tedesco, considerato il padre dei Willmelbuch , ovvero Ali Mitgutsch del quale Gallucci (http://www.galluccieditore.com/index.php?c=autore&type=scrittore&id=590) ha editato “Un giorno nella vita di tutti i giorni”, uscito nel 2016. Libro fantastico e pieno di personaggi che fanno centinaia di azioni e di attività, un brulicare di vita riempie le pagine di questo illustratore visionario e se come dice Luigi Paladin in Nati sotto il segno dei libri (Idest, 2015):
“L’osservazione di azioni e il riconoscimento degli atti altrui genera una partecipazione attiva da parte dell’osservatore”
possiamo capire perché affascinano e rapiscono tanto i bambini e ne dovremmo anche intuire il valore.
Valore che forse si va riscoprendo.
La bellezza di questi libri è di essere fruibili da bambini di qualsiasi età, perché completamente senza parole.
Si prestano a moltissime interpretazioni, al gioco simbolico ( a me piaceva molto, giocare ad “abitare le case” e sognare la vita che vi avrei svolta) ad inventare storie (senza per forza dirle, ma tenendosele per sé!), sviluppano la concentrazione e l’attenzione perché alcuni personaggi “compaiono” e “scompaiono”, nelle varie pagine. Mi è capitato più volte di vedere bambini, anche “grandi” (diciamo sopra i sette anni) stare ore a cercare personaggi e a “giocare” con questi libri, inventando storie e condividendole con i compagni.
Qualcuno fa risalire questo tipo di libri addirittura alla pittura fiamminga di Brueghel il Vecchio o a Heronymus Boch i cui quadri brulicano di personaggi. Io personalmente ci vedo molto anche Pietro Longhi, meno brulicante, ma grande narratore per immagini.
Non posso non citare un artista ed illustratore statunitense che mi è subito balzato in mente, ovvero Josh Cochran.
Cochran nel suo unico, per ora, libro per bambini si diverte ad illustrate la città di New york con i suoi edifici mostrando il fuori con i muri scrostati, gli intonaci e il dentro di tali edifici con il loro brulicare di persone, oggetti e situazioni. Il suo è un tipo particolare di Wmmelbuch e forse i “puristi” non lo definirebbero così: Josh Cochran, Inside and Out New York, Big Picture press (http://www.bigpicturepress.net/).
E siccome a me piace girandolare e cercare e questo tipo di libri, che più che altri, accendono la nostra immaginazione e permettono lo svilupparsi del pensiero divergente, vi voglio citare un altro libro “atipico”, ma geniale:
Jan Von Hollenben, La baraonda di Corradino, L’ippocampo 2015 (traduzione di Elena Doria)
Von Hollenben è un fotografo genialoide che si diverte a fotografare bambini e oggetti presi dall’alto e messi in posizione. Tutto i trasforma! Qualche telo, oggetti quotidiani ed ecco che un carrello della spesa diventa un elicottero; qualche bambino e un paio di teli ed abbiamo un elefante.
Ritmo serrato, gioco, intelligenza creativa. Un libro bellissimo pieno di storie e di divertimento.