Con questo libro voglio inaugurare una piccola rubrica che ho chiamato #meleroperso .
Parlerò e scriverò di libri usciti già da qualche anno (o da qualche mese) e della cui uscita, causa i molti impegni e le tante cose da leggere, non mi sono accorta oppure che ho visto ma non che non sono riuscita a leggere.
Ecco il primo.
Isabel Minhós Martins, Segui la freccia (illustrazioni di Andréas Sandoval, traduzione di Sara Ragusa, Terre Di Mezzo, 2014).
Una straordinaria chicca.
L’autrice, portoghese e tra le fondatrici della casa editrice Planeta Tangerina, ci racconta di un mondo regolato da frecce.
Decine e decine di cartelli indicano agli abitanti cosa fare e in che direzione andare. Nessuno osa, né pensa, a fare diversamente finché un bambino si chiede che cosa ci sia negli spazi tra le frecce.
Il ragazzino s’intrufola in uno spazio proibito e mai esplorato e trova cose inaspettate e incredibili.
Cose mai sperimentate.
<<Non era mai stato in spiaggia quando pioveva perché, purtroppo, le frecce indicavano il mare solo d’estate.>>
Scopre il pericolo e la possibilità di fronteggiarlo.
Entusiasta, decide di condividere la sua scoperta. A voi scoprire come andrà a finire!
Bellissima la scelta dei colori blu e rosso con accenni di verde.
Narrato con un sapiente intreccio di parole e immagini, Segui la freccia ci racconta molte cose. Prima di tutto è un inno all’avventura a uscire dal sentiero per recarsi in un altrove sconosciuto e, come dice William Grandi (1), essere in grado di vedere cose <<celate agli occhi di chi non sa vedere>>.
Ma il protagonista di Segui la freccia non è solo un avventuriero e anche e soprattutto un essere errante. Deciso a perdersi e a non seguire le frecce, il Nostro non ha una meta e non ha pregiudizi su ciò che troverà, insinuatosi negli spazi tra le frecce, conosce e incontra individui, scambiando opinioni.
Non ho potuto, ancora una volta, non pensare a Keri Smith (2) e alla sua produzione artistica e letteraria sull’errare e il caso. L’artista newyorchese da anni si dedica a viaggiare tra le righe, esplorare gli spazi tra le frecce e a usare le frecce solo quando su un dado indicano il caso (3).
Credo che sia utile leggerla e sperimentarla su di sé, ognuno come crede meglio, tra scrittura, disegno, esplorazioni, meditazione. Così saremo pronti/e a essere Maestri Erranti (4).
Credo che questo libro possa essere proposta a varie età.
A 3-5 anni per giocare a immaginare che cosa c’è tra le crepe dei muri o tra e fughe delle mattonelle ()
A 7-9 anni per iniziare un percorso, ognuno per proprio conto o a gruppi (5) sull’errare immaginario; potrebbe essere interessante per alcuni avere una mappa o una carta geografica che aiuti nel vagare.
A 11-99 anni per osare errare, vagare con la mente. A piedi. Attraverso la letteratura, in piena libertà, addentrandosi tra le frecce.
NOTE:
- William Grandi, Infanzia e mondi fantastici, Bonomia University Press, 2007
- Su Keri Smith ho scritto molto e ho anche tenuto dei seminari, qualche notizia, qui: https://storiegirandole.it/non-fai-nulla-conosci-parola-keri/
- Keri Smith, Risveglia la tua città, traduzione di Giulia Rizzo, Terre Di Mezzo, 2015.
- Keri Smith, Wander Society, traduzione di Francesca Cantinotti, Corraini, Edizione, 2016.
- Credo che sia molto importante sottolineare che i bambini e i ragazzi debbono essere lasciati soli nel loro errare “negli spazi tra le frecce”. In nostro ruolo, quando serve, è quello di far notare che si può andare oltre, che c’è uno specchio da oltrepassare o un armadio in cui entrare. Poi dobbiamo fermarci. Il viaggio avventuroso i ragazzi devono farlo da soli.
Bibliografia per prepararsi a essere guide erranti e dell’errare (in aggiunta a quelli sopra)
- Giovanna Zoboli, Fuori da noi, Nuova editrice Berti, 2019.
- Frédéric Gros, Andare a piedi. Filosofia del camminare, Garzanti 2013
- Andrea Bocconi, Viaggiare e non partire, Guanda, 2002.
- bruno Munari, Codice Ovvio,(Prima edizione Einaudi 1971) Corraini,201