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Harry, un ragazzo in guerra

Paul Dowswell è uno scrittore inglese appassionato di storia. Si è dedicato molto anche alla divulgazione. Ciò che affascina dei suoi scritti – anche nella non fiction – è la capacità di raccontare usando l’avventura e le relazioni umane come filirouge; devono essere bellissimi i suoi libri di non fiction, non ancora arrivati in Italia,  dedicati alle grandi evasioni o alle esplorazioni in situazioni estreme in montagna .

In Bomber, tradotto da Aurelia Martelli ed Eugenia Beccalli da editato da Equilibri Paul Dowswell mette a frutto le sue conoscenze storiche e la sua capacità di raccontare gli animi e le anime.

Siamo nel 1943, Harry Freidman ha 17 anni  e si è arruolato come volontario nell’aviazione americana durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’arrivo in Inghilterra, per lui che non siera mai mosso da New York è eccitante; dall’alto l’isola gli era sembrato <<…un paesaggio uscito dal tempo dei dinosauri>>. Harry guarda tutto, ammirato e avido, pensando a <<…quante cose avrebbe avuto da raccontare  una volta tornato a casa>>.

Harry ha 17 anni  non immagina che cosa lo aspetta. Arruolarsi volontario per il suo Paese contro il nazifascismo, a lui ebreo americano, sembra un atto eroico e immagina avventure e prodezze. Dowswell non ci dice direttamente questo ma ce lo racconta narrando l’eccitazione di Harry nell’arrivare in Inghilterra, mettendolo a contrasto con ciò che accadrà di li a poco. Non appena i nuovi arrivati sono sbarcati e mentre si recano agli alloggi <<…l’aria si riempì del rombo lontano degli aerei>>.  Sono Gli aerei che tornavano dalle missioni. Odore acre di di gas di scarico, aerei colpiti con danni gravi, ambulanze, esplosioni e fiamme. Pezzi di corpi. Così si incrina il sogno eroico di Harry, diciassettenne americano, volontario nell’aviazione americana.

Tuttavia, spaventato e in preda a emozioni contrastanti Harry è determinato. Segue gli addestramenti e diventa mitragliere ventrale, in lui cresce la consapevolezza che a ogni missione si può morire; la sera guarda le cuccette vuote. Durante una  missione nel cuoredella Germania nazista, il suo aereo il Macey May viene colpito e cade a pezzi. Harry è uno dei pochi che riesce a sopravvivere lanciandosi col paracadute. Si ritrova in un Paese straniero di cui ignora quasi totalmente la lingua; sarà dalla Resistenza francese. Dowswell racconta con precisione quasi cinematografica i vari passaggi di questa delicatissima operazione. I travestimenti, i nascondigli, i documenti falsi, i viaggi in incognito, la crudele realtà di allontanare o sopprimere chi con un comportamento superficiale o dubbio può mettere a repentaglio tante vite.

Non sarà facile per Harry tornare alla base, in Inghilterra; avrà bisogno fortuna e coraggio. Un coraggio che non pensava di avere, lui giovanissimo newyorkese che fino a pochi mesi fa non era mai uscito dalla sua città. Poi c’è Tilly da cui tornare. Chissà se ha pianto pensandolo morto? Oppure si è consolata con qualche altro soldato.

Paul Dowswell racconta magistralmente la guerra, gli addestramenti, le libere uscite, gli incontri, i sogni e le speranze di quei giovani che si arruolarono volontari senza sapere contro quale orrore stavano andando. E molti non sono tornati. Non c’è eroismo o patriottismo inutile nell’autore inglese, ma un serio e puntuale racconto della guerra in una fedele ricostruzione storica che inevitabilmente narra anche emozioni, speranze, senso di giustizia, paura e determinazione.

Bomber fa parte della Collana Max Storie Selvagge.

Paul Dowswell, Bomber, traduzione di Aurelia Martelli ed Eugenia Beccalli, Equilibri 2022

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