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Leigh che scrive

Molti di noi hanno sognato, almeno una volta, di scrivere al loro autore del cuore. È quello che fa Leigh, il protagonista di Caro Mr Henshaw, scrtito da Beverly Cleary, illustrato da Vittoria Dalla Torre, tradotto da Susanna Mattiangeli e editato da Il Barbagianni Editore.

<<Caro Mr Henshaw, la maestra ha letto alla classe il tuo libro sul cane. Abbaiamo riso tanto.

TuoamicoLeigh Botts (bambino)>>

Inizia così, con un errore che diventa un gioco di parole (quel abbaiamo al posto di abbiamo) e una piccola osservazione che mi ha colpita: Leigh e i suoi compagni hanno riso tanto durante la lettura; forse è per questo che il nostro decide, tra tanti, di scrivere a Mr. Henshaw, perché si è divertito a leggere i suoi libri (anche se più in là sarà lo stesso Leigh a osservare che <<un libro non deve far ridere per essere buono…>>)

Ma chi è Leigh? Leigh è un ragazzino che, su suggerimento dell’insegnante, comincia a scrivere al suo autore preferito, raccontandogli, lettera dopo lettera, la sua vita di bambino di genitori separati, le difficoltà economiche della madre, le attese che il padre torni (fa il camionista e non sempre è in zona), le difficoltà di relazione con i compagni di classe e la sua incessante lotta contro “il ladro di pranzi”; inizialmente lo scrittore è piuttosto scostante poi risponde brevemente. Leigh capisce che l’uomo non ha molto tempo, così anche spronato dall’uomo, si mette a scrivere un diario, continuando a fingere di scrivere all’autore che chiamerà: Caro Mr Henshaw per finta.

Ne esce un libro bello e rispettoso del pensiero e dei sentimenti dei bambini e dei ragazzi, un libro che racconta la sensibilità, il bisogno di capire e di raccontare di Leigh che è quella di tutti i ragzzi e le ragazze; un libro pieno di profonde considerazioni sulla vita, sulla scrittura e sulla funzione dei libri, eppure leggero, tenero, ironico.

D’altro canto Beverly Cleary è stata per molti anni bibliotecaria in una biblioteca per ragazzi e ha raccolto la loro necessità di incontrarsi nei libri; con Caro Mr Henshaw ha voluto narrare i sentimenti e le riflessioni di un normale bambino/ragazzino alle prese con la vita quotidiana. Si racconta che Cleary, da bambina, trovasse molto noioso leggere,  perché nei libri non si parlava mai di bambini normali nella loro quotidianità né si trovava ironia; si narra anche che abbia più volte espresso questo suo pensiero in piccoli saggi scritti  alle scuole superiori, tanto che un insegnante le suggerì di diventare un’autrice per ragazzi, per nostra fortuna.

Usando la forma dell’epistolario, di cui leggiamo però solo le lettere che invia Leigh, Cleary ci mostra il sentire bambino, ci racconta la scrittura attraverso le considerazioni di Leigh, che trova in questa uno straordinario strumento di conoscenza di sé.

Un grazie speciale a Il Barbagianni Editore per aver portato in Italia Beverly Cleary  di cui pubblicherà la serie di Ramona che è “colpevole” di aver fatto leggere molti ragazzi statunitensi. Noi aspettiamo curiosi.

Interessante la traduzione di Susanna Mattiangeli,  che ha curato molto il linguaggio cercando di lascare la sensazione di lingua parlata, fatta di ripetizioni e giochi di parole.

Belle anche le incursioni di immagini di Vittoria Dalla Torre, come degli “schizzi” sulla vita di Leigh. Una nota va anche alla magnifica copertina di Maria Giròn che riprende quella orignale ma le dona anima, facendo puntare lo sguardo di Leigh negli occhi del lettore.

Bevery Cleary, Caro Mr Henshaw, traduzione di Susanna Mattiangeli, illustrazioni di Vittoria Dalla Torre, copertina di Maria Giròn, Il Barbagianni Editore, 2021.

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