Dopo la Maturità Classica (ormai trenta anni fa) e mentre facevo l’Università, sono tornata alla scuola materna collaborando ad alcuni laboratori teatrali e motori.
Da allora non sono più uscita dalla scuola italiana. Progetti, spettacoli, letture. Ho attraversato varie riforme e vari ministri. Ho conosciuto insegnati di ogni tipo e ho girato parecchie regioni d’Italia.
Oggi sono più che mai convinta che sia necessario cambiare il sistema d’insegnamento non tanto perché i bambini e i ragazzi siano cambiati (sulla quale affermazione farei volentieri un mega convegno), ma soprattutto perché questo sistema è sterile e non arricchisce nessuno, né i ragazzi né gli insegnanti.
Imparare godendo
Non sono (più!) tra le fautrici dell’imparare giocando perché è stato uno dei peggiori cortocircuiti psicopedagogici degli ultimi anni, ma dell’imparare divertendosi e, soprattutto, godendo, sì.
Il discorso è molto più complesso di quanto non sembri. Ognuno di noi ha le proprie passioni e le proprie inclinazioni. Non ci piace tutto. Io per esempio odio fare disegno geometrico, quindi per quanto l’insegnante possa essere bravo e interessante, io lo odierò comunque …. Che fare? Che senso ha incaponirsi su qualcosa che non ci piace e quindi non ci riesce o ci riesce a fatica? Qualcuno potrebbe obbiettare che se io non imparo quella determinata cosa, qualora, in futuro mi dovesse servire, sarei in difficoltà e anche che certe cose se non le impari da piccolo non le impari più. Che sciocchezza! Se io oggi volessi imparare il disegno geometrico, saprei sia a chi chiedere e soprattutto “mi conosco” e so come usare le mie capacità. Detto in altri termini: ho imparato ad imparare. Certo devo sapere che il disegno geometrico esiste, ma questo è un altro discorso.
Sembrerebbe facile, in realtà non è così!
Ho parlato a lungo sul gruppo facebook GirandoLe scuole (https://www.facebook.com/groups/594263754044967) di Petr Gray – Lasciateli Giocare – Einaudi edizioni ed ho espresso sia il mio entusiasmo sia le mie perplessità.
Gray sostiene un tipo di insegnamento (porta ad esempio una scuola, la Sudbury Valley: http://www.sudval.org/) che non costringe il bambino ragazzo a delle lezioni, ma offre stimoli ed opportunità, per cui il ragazzo seguendo la propria indole, impara “giocando”. C’è chi si appassiona alle costruzioni con i mattoncini e costruisce castelli, ponti, città, per fare la qual cosa, non solo deve sperimentare la statica , ma anche conoscere, informarsi su i castelli. Deve contare, sommare, dividere, collaborare, chiedere … Ovviamente il discorso è più complesso, qui ho fatto un semplice esempio, per brevità.
Resto dubbiosa, per tutta una serie di motivi. Il principale è che questo metodo in una cultura complessa e storicamente stratificata come quella europea e più propriamente italiana, se non ben gestito ed orchestrato rischia di creare dei buchi enormi.
Però si potrebbe prendere ciò che c’è di buono in questa teoria, che forse funziona per la cultura statunitense, un po’ basic, ho malignamente commentato io, e usarlo (senza considerare che la Sudbury Valley è una scuola privata ed ha dei costi proibitivi).
Cosa succede in Italia?
Ecco sappiate che da anni molte maestre e insegnati lo fanno. Silenziose, scambiandosi informazioni e libri, come cospiratrici, contro tutto e tutti, ostacolate, alle volte, anche dei genitori, perché i risultati di questo sistema sono a lunga durata, ma inizialmente non si vedono.
Queste/i insegnanti portano in classe libri, mappe e atlanti e giochi, teatro, musica … lo fanno e hanno deciso di “buttare via” i sussidiari, che oggi si chiamano “libri di testo” che sono noiosi, mal fatti ed inesaurienti.
La legge su i testi alternativi
Vi dirò di più: lo potete fare anche voi. Esiste una legge come precisa in maniera dettagliata Anna Vivarelli in un articolo, peraltro pieno di link da consultare, sul sito dell’ ICWA – Italian Children’s Writers Association/Associazione Italiana Scrittori per Ragazzi (http://www.icwa.it/component/attachments/download/7.html) che permette di usare le cedole librarie per acquistare libri, giochi e materiali vari.
Non è facile, lo so. Recentemente ho parlato con delle insegnanti ad un convegno, e mi confermavano che spesso si è ostacolati dalla dirigenza, dai colleghi e dai genitori, ma vi assicuro che vale la pena, per voi e per i ragazzi.
Una legge che esiste da anni
Quanto sarebbe bello se questa legge, che esiste da anni, fosse maggiormente conosciuta.! Come sarebbe bello se i soldi che i vari comuni stanziano per l’acquisto dei libri scolastici ( parliamo i centinaia di migliaia di euro per i comuni più piccoli e milioni di euro per i comuni più grandi) fossero dati alle scuole. Pensate che biblioteche incredibili potrebbe avere ogni scuola, quanti progetti si potrebbero fare! Quanti libri anche per i bambini con bisogni speciali, audiolibri, giochi didattici, materiali per laboratorio.
Qualche esempio
Le possibilità sono tante.
Per esempio si potrebbe usare le storie mitologiche per agganciarsi alle varie cosmogonie e quindi al Big Bang.
Le storie mitologiche possono essere usate per approcciarsi alla geografia che poi può essere ampliata con libri come
Aleksandra Mizielinska e Daniel Mizielinski: Mappe – ElectaKids
Il Grande Atlante delle Avventure (Electa Kids edizioni; illustrazioni di Lucy Letherland)
Virginie Aladjidi – Inventario delle Meraviglie del mondo – L’ippocampo edizioni. Questo testo peraltro è molti stimolante anche per studi e approfondimenti storici
Oppure giochi come
Giramondo – gioco da tavolo di Creativamente
L’ Inventario delle Meraviglie del mondo può essere usato anche per la storia e per l’arte.
Qualsiasi storia di animali può essere usato per parlare di natura e di ecologia.
Il problema, come spesso e sempre più chiaramente mi appare non e tanto quali libri usare ma soprattutto come. Perché mentre scrivo mi rendo conto che corro il rischio di essere fraintesa. Non dobbiamo leggere una storia di animali per poi parlare delle stagioni o dei vari habitat. Dobbiamo stimolare la loro curiosità e mettere a loro disposizioni e mezzi per soddisfarla.
Un approccio non strutturato al sapere
Ecco io credo che fino a tutta la scuola Primaria si possa approcciare il sapere in maniera “non strutturata”. Che importanza ha se un ragazzino a cui ho raccontato le gesta di Orlando, partendo dal repertorio dei Pupi per arrivare ad Ariosto non sa che il poeta emiliano era nato nel 1474 o come si colloca la sua poetica nella produzione letteraria dell’epoca? Io credo che fino a tutta la scuola Primaria e in gran parte della scuola Secondaria di Primo Grado l’approccio al sapere debba essere godimento e curiosità.
E soprattutto leggere, leggere ad alta voce, sempre, tanto, soprattutto buona letteratura
Bibliografia ragio-giocata ovvero quali libri usare e come per stimolare e offrire mezzi ai bambini e ai ragazzi per la scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado, qualche idea:
Libro delle terre immaginate (ed. Ippocampo) Bellissimo! Da qui si può partire per cercare e andare a vedere come gli uomini nelle varie mitologie si sono immaginati la Terra. Trovare e leggere storie. Immaginare la Terra. Vedere com’è la Terra e andare a scoprire come e quando gli uomini hanno scoperto che la Terra è un geoide.
Diario del piccolo viaggiatore nel tempo (ed. Electa kids) Immaginifico! Libro in grado di portare il lettore, attraverso parole ma soprattutto immagini a conoscere i personaggi e i fatti del passato. Poi andiamo a scoprire e a vedere dove sono i grandi monumenti su Inventario delle meraviglie del mondo (ed. Ippocampo) o anche su Mappe (ed. Electa Kids). Poi perché non costruire con il cartone delle scatole una Macchina del Tempo (non serve l’intervento dell’adulto! date ai ragazzi tante scatole due rotoli di scotch di carta – detto anche “da carrozzieri” che si strappa facile – e lasciategli un paio d’ore!!) e partire per poi tornare e raccontare a chi è rimasto le proprie avventure?
Le parole Magiche (ed Feltrinelli) Bellissimo per giocare con le parole e scrivere poesie, da leggere ai bambini, ad alta voce e poi giocare a trovare le “parole magiche”, lasciare foglietti con le parole magiche in giro per la classe, scritte su la lavagna, appese in giro, infilarle nelle tasche dei grembiuli e perché no, negli zaini. Intanto leggere ad alta voce: Sabrina Giarratana- Poesie di luce (ed. Motta Junior) e poi lasciatelo in giro, sulla cattedra, aperto che ci sono le illustrazioni di Sonia Maria Sole Possentini, oppure leggete ad alta voce Chiara Carminati – Poesie per aria (ed. Topipittori) e ancora Toti Scialoja e Bruno Tognolini
Kubbe fa un museo ( Ed. Electa Kids) Bellissimo! da guardare, godere, perdersi nelle tante immagini. Poi fare un museo di ….. tappi di penna, fogli trovati per terra, cose perse in classe …. ….. nasi, bocche, maestre …..
Un qualsiasi libro di Munari (ed. Corraini) e poi giocate a fare libi con carta, spago, buchi, pieghe, tagli, lettere, parole…
Un qualsiasi libro di Keri Smith (ed. Corraini) : Come diventare esploratore del mondo, Questo non è un libro, Risveglia la città. Leggi e fai quello che ti dice Keri (puoi saltare le pagine se vuoi!)
Un qualsiasi libro di Rodari, utilissimo anche per imparare a geografia!
E poi ancora: inventari, bestiari fantastici e non, storie di ogni tipo, romanzi, libri a bivi, barzellette, cruciverba, silent book …. ….
Non chiedere, lascia pensare
La cosa veramente importante e fondamentale è che tutte queste letture e/o giochi non devono essere obbligatori e tanto meno va dato un voto o ci deve essere una sorta di resoconto. Le attività devono essere libere, perché solo così il bambino non dovendo “rendere conto” crea e fa connessioni ” a caso” senza rispondere alle logiche adulte, dando una risposta preconfezionata. Questo farà di lui o lei un pensatore in grado di affrontare qualsiasi sapere.
Poi in vista delle vacanze:
L’ album dei compiti… come piacciono a me (ed Electa Kids)
E una lista di 50 titoli di tutti i tipi soprattutto contemporanei , tra cui sceglierne quanti se ne vuole ….
Cosa potete leggere per farvi un’idea
Grazia Gotti – A scuola con i libri – BUR
Henriette Zoughrebi – La letteratura dall’alfabeto – Giannino Stoppani edizioni
Peter Gray – Lasciateli Giocare – Einaudi
Ci sarebbe ancora molto da dire, libri di cui parlare, atlanti da guardare, inventari da ammirare, storie. Mi fermo qui. Tornerò.