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Manuel che è capitato in un mondo alla rovescia.

Non mi piacciono i libri monoargomento rischiano di essere banali, ridondanti e moralisti. Uno contro tutti di Daniela Cologgi, se per qualche distratto sembra affrontare un solo argomento, è, invece, un bel libro politematico, come deve essere la letteratura. Cologgi, non vuole scrivere – e non ha scritto – una storia di bullismo, ma ha raccontato una storia di ragazzi, di relazioni e di scuola.

Manuel è un ragazzino di 13 anni ed è la voce narrante del romanzo. Lo incontriamo una mattina mentre va a scuola; non è una mattina qualunque. Ha cambiato scuola Manuel e, davanti al nuovo edificio, temporeggia così da entrare dopo il suono della campanella, per essere maggiormente notato.

<<Se arrivo in ritardo, sarà più facile che si accorgano di me. Già vedo la scena: tutti seduti, io faccio il mio ingresso con il mio taglio di capelli da urlo…>>.

Ma il suo piano fallisce perché viene intercettato dal bidello e fatto entrare. Entra in classe e non c’è nessuno, i compagni arrivano poco dopo e sembra che non lo notino affatto, così come il professore durante l’appello.

Manuel è spiazzato. Abituato a essere al centro dell’attenzione, esaltato dai coetanei o sgridato/redarguito dagli adulti, per i suoi comportamenti incivili (o da figo, a seconda dei punti di vista), non sa come comportarsi di fronte all’indifferenza.

<<Com’è possibile? Non capisco in che razza di posto del cavolo sono capitato!>>

Disorientato, Manuel non sa come comportarsi. La classe non reagisce alle sue battute, sembra non accorgersi delle sue provocazioni; peggio, alcuni scherzi si ritorcono contro di lui.

Manuel comincia pensare che <<…forse in questa scuola le cose vanno al contrario…>>.

Comincia ad avere problemi di rendimento perché non riesce a capacitarsi di quello che accade e perde tempo. Si preoccupa di recuperare.

Alternando momenti in cui sghignazza ricordando gli “scherzi” fatti nell’altra scuola a momenti di riflessione su questa nuova realtà, in cui tutto sembra andare a rovescio, si avvicina per Manuel il giorno del suo quattordicesimo compleanno.

Preoccupato e triste perché nessuno sembra volerlo festeggiare, abituato a essere al centro dell’attenzione, Manuel passa molto tempo in elucubrazioni e riflessioni.

Cos’è questo mondo alla rovescia? Un mondo dove i compagni si aiutano e nessuno sfotte l’altro?! E soprattutto un mondo dove lui, il grande Manuel è ignorato?

La risposta non tarderà ad arrivare e lo lascerà, ancora una volta, senza parole.

Un romanzo quello di Cologgi che mette in risalto come il fenomeno del bullismo si autoalimenti tra negazioni e retorica, assenze e soffocanti presenze.

L’ho detto più volte: il bullismo è una stortura delle dinamiche di gruppo, dei riti d’iniziazione che i ragazzi e le ragazze mettono in atto. Troppa ingerenza degli adulti nei gruppi di ragazzi, con la conseguente difficoltà di relazionarsi, crea rapporti difficili e ugualmente accade nella latitanza di figure adulte di riferimento. Forti. Granitiche. Piene. E allora mi torna in mente la metafora di Lurie sulle due tribù (1) e penso che noi adulti dovremmo funzionare più da registi che da comprimari. Esserci ma fuori.

Bella e centrata la copertina di Sara Not.

Daniela Cologgi, Uno contro tutti, Einaudi Ragazzi, 2023

NOTE:

1) Alison Lurie, Non ditelo ai grandi, traduzione di Francesco Saba Sardi, Mondadori, 1993

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