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Quando un lupo incontra una ragazzina intraprendente.

Finalmente, dopo anni di assenza, è di nuovo sugli scaffali delle librerie, Attenti alle ragazze di Tony Blundell (traduzione di Laura Bernaschi, Il Barbagianni Editore, 2020).

Chi mi conosce sa che io sono una lupomane! Amo i lupi nella realtà e nelle storie. Nei miei anni in giro a raccontare storie, tante sono state quelle sui lupi che ho narrato e di cui ho letto.

Attenti alle ragazze è esilarante! Non tanto e non solo perché è, per certi versi, un capovolgimento della nota fiaba di Cappuccetto Rosso, ma perché è un’ingegnosa beffa operata da una ragazzina ai danni del lupo che la vorrebbe mangiare.

Quando il lupo bussa alla sua porta fingendosi la nonna, la ragazzina non si perde d’animo e fingendosi una sprovveduta e un’ ingenua, che pur tuttavia ha dei dubbi sulla sua identità, così lo accoglie:

<<Non credo proprio che tu sia la mia nonnina, perché lei indossa sempre un ampio vestito grazioso e fiorito e per colazione mi porta sempre un cesto pieno di uova fresche, un barattolo stracolmo di miele e una pagnotta calda e croccante>>.

Lo sciocco lupo, pensando di averla gabbata, si presenterà vestito di tutto punto e con quanto richiesto. Ma la bambina continuerà nella sua beffa obbligandolo a indossare improbabili abiti, fino a liberarsi del poco gradito ospite ma avendo ottenuto cibo, bevande e persino i croccantini per l’amato cane.

Ironico e buffo, farà ridere anche i piccoli alla vista del lupo con vestito a fiori e piume in testa. L’arguzia della ragazzina divertirà i più grandi.

La parte iconica accompagna come in una danza la narrazione scritta e la sottoscrive con ironia, aggiungendo piccoli commenti che fanno da controcanto.

Potrebbe essere divertente con i bambini e le bambine, soffermarsi a dialogare su che cosa sia l’ironia e che cosa è che ci fa ridere in questa storia: il rivoltamento della figura del lupo, che è costretto a mettersi le scarpe con i tacchi e la sagacia della ragazzina; ovviamente loro non si esprimeranno così, ma sanno bene che cosa li fa ridere, pungolateli con domande maieutiche e stimolanti.

Altra cosa divertente e un ottimo esercizio di scrittura (anche se a scrivere sarete voi, ma saranno loro a inventare!) è quello di rivoltare le fiabe. Rodari è stato un apripista.

Dopo aver raccontato o letto una fiaba classica (*) divertitevi a rivoltarla o a rendere il protagonista scaltro; esempio: Cenerentola, si cuce di nascosto il vestito per andare al ballo, scucendo, nottetempo, pezzi e merletti da quelli delle sorellastre, che si ritroveranno in mutande.

(*) Discorso complicato che qui non intraprendo. Solo una raccomandazione: non scegliete rimaneggiamenti di fiabe fatti male perché sono inutili e dannosi. Se i bambini cui vi rivolgete hanno più di sette anni, potete anche leggere l’originale (dopo averla letta con cura, voi); ci sono ottime edizioni delle Fiabe raccolte dai Fratelli Grimm, come ad esempio quella di Einaudi.  Se i bambini hanno un’età compresa tra i 3 e i 5 anni, vi consiglio “Le carte in Tavola” di Fatatrac.

Tony Blundell, Attenti alle ragazze!, traduzione di Laura Bernaschi, Il Barbagianni, Editore, 2020

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