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Signori e signore ecco a voi Harold e il suo circo!

Crockett Johnson  era  un visionario dotato della capacità di vedere, interpretare e narrare la realtà come un bambino,  con quella logica stringente e folle che è alla base dell’esperire e del conoscere bambino.

Non pensava di fare l’autore per bambini, era un fumettista eppure ha contribuito a <<cambiare il vecchio volto imbalsamato dell’editoria per ragazzi>> come ebbe a dire Sendak nella prefazione a La spiaggia Magica (traduzione di Elena Fantasia, Orecchio Acerbo, 2013)

Forse proprio l’essere un fumettista lo ha portato a concepire lo spazio bianco e le linee come narranti.  Nel 1942 creerà quello che sarà uno dei personaggi dei fumetti più amati del ventesimo secolo, tanto da essere continuamente ristampato: Barnaby, Johnson lo scrisse tutti i giorni fino al 1946.

Se si guardano le strisce di Barnaby non si può non notare che l’approccio allo spazio della pagina bianca è quello che ritroviamo nei libri di “Harold”; Johnson scriveva a macchina ciò che i personaggi dicevano proprio perché questo gli permetteva di lasciare più spazio bianco nella vignetta.

Le vignette di Barnaby, sono disegnate in maniera molto “semplice”, essenziale, minimalista, evitando ogni decorazione arbitraria; i personaggi sono disegnati sempre allo stesso modo e vivono nel primo piano delle vignette facendo risaltare la storia. Questa visione del mondo e dello spazio della pagina (e nella pagina) lo ritroviamo nei libri di Harold pubblicati in Italia da Camelozampa.

Nei libri di Harold troviamo un’altra caratteristica del Johnson fumettista: la capacità dei suoi personaggi di comunicare con gli occhi. Nel 1940 Johnson comincia a disegnare una striscia settimanale per Collier’s: “The Little Man with the Eyes. In realtà la striscia non aveva un nome ufficiale ma divenne nota coma “L’omino con gli occhi” perché il personaggio principale comunicava con gli occhi i suoi pensieri. Se andiamo a guardare i personaggi che l’autore statunitense ha creato per i bambini, troviamo questo forza comunicativa dello sguardo. Lo troviamo nei libri di Harold pubblicati fino a ora in Italia, così come in Ellen e il Leone (traduzione di Sara Saorin, Camelozampa, 2022)

E lo ritroviamo anche in Il circo di  Harold, tradotto da Sara Saorin e pubblicato da Camelozampa e che esce oggi 24 giugno 2022, in libreria. Sempre lui il bambino con la tutina e la matita viola che disegna il mondo in cui vive.

Harold è un meravigliato. Il suo sguardo stupito, allegro e sereno ci travolge e ci attira nella pagina bianca segnata di viola.

In questa avventura la magia si fa doppia perché Harold crea uno spettacolo di cui è creatore, attore e spettatore. In questo modo Johnsonfa raccontare ad Harold l’essenza stessa del teatro dove l’autore- attore crea per e con lo spettatore.

Harold il meravigliato, come sempre alla luce della luna, passeggia su una fune. La su a ci dice Johnson è un gioco un mettersi alla prova. Ma la fune e il funambolo proiettano Harold, e noi con lui, in un circo. Harold, ormai lo sappiamo, crea il mondo che abita e contemporaneamente lo subisce. Harold va al circo ma è anche nel circo; è il suo creatore.

Cade nella gabbia del leone che lui stesso sta disegnando, infila la testa nella bocca del grosso felino <<…come il più ardito dei domatori>>, poi si ricorda , mentre li disegna che il leone ha i denti, e si spaventa.  

La matita nelle sue mani crea il mondo, è strumento di  salvezza ma anche oggetto indipendente dalla sua volontà. La matita desta stupore, crea meraviglia e mette in difficoltà.

Alla fine Harold constata disegnandolo che il pubblico è sorride felice e <<sorrise anche lui e con grande modestia, salutò con un inchino>>.

piccola curiosità: questa è la prima avventura di Harold in cui il bambino con il pigiama alla fine della sua avventura non torna a casa o meglio non si ritrova a casa.

Altra piccola nota nelle avventure di Harold c’è sempre la luna. Compagna silenziosa e affascinante di scorribande nel magico? Semplicemente amore per questo nostro satellite naturale così amato e che tanta poesia ha ispirato?

Crockett Johnson, Il circo di Harold, traduzione di Sara Saorin, Camelozampa, 2022

Qui di seguito i miei articoli su i libri di Crockett Johnson pubblicati da Camelozampa e un articolo sulla sua opera:

https://storiegirandole.it/finalmente-torna-harold/

shttps://storiegirandole.it/harold-che-si-disegna-il-mondo/

https://storiegirandole.it/harold-che-va-nello-spazio-e-lo-disegna/

https://storiegirandole.it/se-harold-incontra-babbo-natale/

https://storiegirandole.it/un-leone-finto-molto-vero/ (che non fa parte dei libri di Harold)

https://storiegirandole.it/crockett-luomo-che-traccia-la-linea-e-racconta/

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