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Lettera d’amore alla letteratura per ragazzi

Mettete che una delle vostre scrittrici preferite vi mandi una lunga lettera come risposta alle vostre osservazioni circa il fatto che lei legga (anche) letteratura per ragazzi e nel farlo vi racconti che cos’è la letteratura per ragazzi, da dove arrivi, quale il legame con la fiaba e quale il suo valore intrinseco. Ecco Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio di Katherine Rundell (traduzione di Stefania Di Mella, Rizzoli, 2020) è questo.

Katherine Rundell è un’autrice intelligente e sensibile che racconta storie di bambini “selvaggi” alle prese con un mondo adulto che vorrebbe redimerli e indirizzarli (ne ho parlato qui:https://storiegirandole.it/capelli-lunghi-e-piedi-scalzi-le-ragazze-selvagge-di-katherine-rundell/  ), ma anche di adulti dialoganti e consapevoli che sia necessario guardare al mondo dell’infanzia non come a una realtà imperfetta da raddrizzare, ma piuttosto come a un mondo pieno d’idee e di energie fertili, di stimoli e visioni e soprattutto con quel legame con la selvatichezza e la natura, senza la quale l’Uomo non è nulla.

Per questo, chi meglio di lei potrebbe parlarci di letteratura per ragazzi e del suo valore?

Gli addetti ai lavori lo troveranno un semplice pamphlet un po’ approssimativo e non esauriente, infatti Rundell non si rivolge a chi lavora nel mondo dei libri per ragazzi (anche se non sarebbe male che lo si leggesse tutti, non foss’altro perché ogni tanto presi dal turbinio del nostro intellettualismo dimentichiamo il bambino/ragazzo!!) ma all’adulto, anche acculturato, che crede (non per colpa sua, beninteso, ma perché questo è ciò che ci insegnano) che la letteratura per ragazzi sia una letteratura di serie B, perché si rivolge a menti semplici (quanto si sbaglia!), che non ci sia ricerca linguistica e stilistica, perché chi legge non è in grado di capire. A chi, insomma, non ha colto appieno o non riesce a cogliere l’enorme valore della letteratura per ragazzi, perché è difficile scollarsi di dosso pregiudizi vecchi di anni.

Katherine Rundell a tutti questi dà una bella lavata di capo con l’acutezza e la leggiadria che la contraddistinguono. Diretta, pungente, mai banale, Rundell comincia con il bacchettare tutti quegli intellettuali e quegli scrittori che considerano la letteratura per ragazzi la Cenerentola della letteratura, relegandola ai lati della produzione letteraria, ritenendo che scrivere per ragazzi sia per chi non è <<originale e profondo>> (1) oppure per chi ha avuto <<un grave danno cerebrale>> (2).  

Questi avvallano il pregiudizio che vede la produzione letteraria per ragazzi (ma anche teatrale e, ahimè, ne ho visti e sentiti tanti) come una produzione banale e alla portata di tutti e non una fucina di ricerca e sperimentazione qual è, dando così credito, aggiungo io, a chi pensa che chiunque possa scrivere “favolette” per bambini. 

Non solo, Rundell ci dice un’altra cosa fondamentale, che tutti dovremmo sempre tenere a mente: la letteratura non ha età e non si legge in maniera progressiva.

<< Tra la maggior parte degli adulti circola l’idea che dovremmo leggere in una sola direzione, perché leggere anche nell’altro senso sarebbe come regredire … e così superi il cane Spotty , sopravvivi a quel mostro a due teste di Peter-e-Jane…e da quel momento in poi approdi alla letteratura per adulti, trionfante, senza mai guardarti indietro… perché sarebbe come perdere  tutto il vantaggio ottenuto >> (corsivi miei)

Come se leggere fosse una forma di auto miglioramento. Questo danneggia l’adulto che perde quello “scrigno delle meraviglie” (3) che è la letteratura per ragazzi, ma anche i bambini/ragazzi, direi, a cui è negato di leggere ciò che vogliono perché “ormai sei grande” .

Veramente tanti i punti di riflessione. Dallo spronarci a non dimenticare come leggevamo da bambini, le emozioni che provavamo! Quella sensazione, quasi fisica, di stare nella storia. Al raccontare da dove arriva la letteratura per ragazzi, perché è necessario saperlo, al parlarci delle fiabe, riuscendo magistralmente a riassumere almeno quattro o cinque saggi sull’argomento, in nove pagine, offrendoci uno sguardo assolutamente importante e necessario; per cui v’invito a leggere e a soffermavi su ogni parola. E ancora Rundell racconta anche cos’è la letteratura per ragazzi oggi e di come abbia una forza dirompente e una valenza politica, di come sia immaginifica e piena di speranza. Non lo dice affinché noi adulti possiamo erudire i ragazzi, che non hanno bisogno di essere eruditi per trovare il loro libro del cuore (nel caso, guidati a distanza e con rispetto, aggiungo io), ma lo dice a noi adulti affinché non rinunciamo alla letteratura per ragazzi che <<…ci aiuta a ritrovare quello che non sapevamo neanche di aver perso>>.

Conclude con ironia dando una strigliatina ai tagli alle biblioteche in Inghilterra e bacchetta il Governo inglese che non prevede la creazione di biblioteche nelle scuole.

Io sospiro, pensando alla situazione in Italia, dove molte biblioteche scolastiche esistono grazie alla volontà d’insegnanti e genitori ( ne ho parlato nel mio “Formare lettori a scuola” pagg 10 e segg; se vuoi puoi scaricarlo gratuitamente qui:
https://storiegirandole.it/formare-lettori-a-scuola/ ) e dove  dal Governo abbiamo avuto negli anni solo vaghe dichiarazioni ( vedi sempre: “Formare lettori a scuola”).

Infine un piccolo dono per noi: la nota all’edizione italiana. È interessante ascoltare la voce di chi ci legge da fuori. Una cosa bella dice Katherine Rundell, dopo aver citato Collodi, Lionni, Munari, Calvino (seppur esprimendo dubbi sul fatto che possa essere letto da ragazzi, ma lasciando aperti vari spiragli interessanti) Salgari, Rodari e Pitzorno: << Mi è sembrato, leggendo questi libri, che la letteratura per ragazzi italiana abbia colto la stravaganza>>.

Ecco mi sembra un complimento bellissimo.

Buone letture e leggete letteratura per ragazzi!



NOTE:

  1. Alan Garner nella quarta di copertina di Where Shall We Run to? Rundell 2020,pag 7
  2. Intervista a Martin Amis, Rundell, 2020, pag 6
  3.  Rundell, 2020, pag 12


Katherine Rundell, Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggiotraduzione di Stefania Di Mella, Rizzoli, 2020.

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