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Sono Albert Ellis e vengo in pace. Mi sentite?

Devo avvertirvi che per parlare di questo libro è necessario che io racconti il finale. Lo so, non si fa, ma voi che mi leggete, non siete mica i lettori cui si rivolge il libro? E, ovviamente, non andrete a raccontare ciò che io vi svelerò! Alieni di Stefania Gatti (Edizioni Corsare, 2020) è una storia molto coinvolgente. Avventuroso, sottilmente ironico e poetico, narra l’incredibile avventura di Albert, detto Al, e della sua fissa per gli extraterrestri

Albert ha dieci anni e una vera fissa per gli alieni. Convinto che il Pianeta Terra non sia l’unico a essere abitato, scruta il cielo in cerca di segnali e prova a mettersi in contatto con eventuali extraterrestri.  Se a tutto questo aggiungete che è goffo e poco incline allo sport, potete immaginare come i compagni lo prendano in giro.

Albert ha un amico, Aoi, che, pur non troppo convintamente, lo segue nella sua ricerca degli alieni. La vita scorre tranquilla e sempre la stessa, tra ipotetici avvistamenti di extraterrestri, sgridate dei genitori perché spaventa la sorella con le sue storie aliene, prese in giro dei compagni e l’atteggiamento accondiscendente ma risoluto della maestra nel pretendere che parli <<…di poche cose…ma ESISTENTI>>, fino al giorno in cui Albert non è rapito dagli alieni. E qui inizia un’avventura piena di colpi di scena.

Non sarà facile per Al districarsi in mezzo a un mondo che non conosce e di cui capisce poco. L’emozione iniziale lascia spesso il posto alla paura e ai dubbi. Dovrà cercare di orientarsi in un mondo che sembra avere più facce e più verità. Scienziati che cambiano fattezze e inquietanti insetti (o almeno così sembrano a lui) con incredibili poteri. Non tutto è quello che appare. Vita sotterranea e città (troppo) perfette, amici, nemici e parole dette sussurrando, fanno capire ad Albert che c’è qualcosa che non va in questo strano Pianeta, forse un piano segreto?

Gli Alieni vogliono conquistare la Terra e le motivazioni sono molto ben spiegate da uno dei tanti extraterrestri che Albert incontra: chi non vorrebbe vivere in un pianeta grande, con un ottimo clima, dove ogni specie può stare dove crede e non è costretta a vivere sotto terra, per mancanza di spazio? Ma la loro non vuole essere una conquista violenta e distruttiva, vogliono conquistare la Terra con l’astuzia e Albert, rapito per fare da spia, dovrà loro indicare in quale forma è meglio trasformarsi per conquistare il nostro Pianeta. E qui, un finale a mio parere geniale, anche perché l’autrice, giustamente, non commenta, si limita a narrare e a preannunciare il tutto, attraverso un piccolo evento (che non vi racconto!) che passa quasi inosservato.

Albert tornato sulla Terra (non sto a raccontarvi come e dove) e presosi una piccola rivincita assolutamente pacifica su chi lo prendeva in giro (ci voleva!), ha un’intuizione. Comunica agli alieni che se vogliono conquistare la Terra, convivendo con gli Umani, si devono trasformare negli esseri più forti del Pianeta: gli alberi. E così sarà.

Alieni è avventuroso, ironico e intelligente. Racconta i nostri difetti senza prediche. Ci parla di amicizia, senza mai fare lezioni. Ci parla di scienza (
(e non solo nelle appendici alla fine di ogni capitolo!) e approccio scientifico, senza mai indottrinare. Inoltre dietro il finale c’è una visone ecologica molto interessante e profonda che ha a che fare con il posto dell’Uomo sulla Terra, l’evoluzione e la nostra visione antropocentrica.

Interessanti e ben fatte sono le appendici alla fine di ogni capitolo che possono essere saltate per tornarvi dopo, affinché la lettura della storia non s’interrompa, o lette subito, se lo si preferisce.

Mi è piaciuta molto anche la cover di Maria Cristina Costa, che gioca sulla prima e quarta di copertina, proponendo due immagini che diventano una e raccontandoci una storia. Una copertina molto narrante!

Una storia avventurosa e bellissima che offre la possibilità di coinvolgere i bambini in molte narrazioni.

  • Ci sono molti bei libri i cui protagonisti sono gli alberi (ne ho parlato i due articoli di cui più sotto ho messo i link). Se qualche bambino o bambina è interessato/a a leggere altre storie, potrebbe poi raccontare ai compagni le suggestioni che gli/le arrivano e se vede dei punti in comune.
  • Ci sono diversi studi su la vita segreta degli alberi e la loro capacità di comunicare, oltre che sulla la loro incredibile forza di sopravvivenza e potreste invitare, chi è affascinato da questi studi a cercare notizie; questo è un lavoro che i bambini devono fare in classe perché devono consultare libri e siti che necessitano di un adulto che abbia competenze in merito e non è detto che in famiglia sia possibile (bibliografia e sitografia negli articoli citati).
  • Molte sono le teorie sulla vita aliena ed io personalmente sono affascinata dagli studi scientifici su di essa. Molti bambini e bambine sono attirati/ e dalle Spazio, perché non dar loro l’occasione di approfondire le ipotesi riguardo alla vita su altri Pianeti? (qui il video di un’intervista a Margherita Hack che fornisce molti spunti : http://mufon.emioweb.it/video/ufo-ed-extraterrestri-secondo-margherita-hack.html)
  • Dedicate del tempo a dialogare con i bambini e le bambine su cosa secondo loro racconta il libro. In questo romanzo, come in ogni bella storia, ci sono tante storie, ascoltiamo quali sono secondo i bambini e raccontiamo il nostro punto di vista.
  • Dedicate del tempo a dialogare con i bambini e le bambine su Alieni, stelle e Pianeti. E un ottimo spunto per parlare anche di fake news. Quando la maestra pretende che Albert parli di “cose esistenti”, commette, a mio avviso, due errori: non ascolta un bambino e lo ridicolizza e, soprattutto, non compie il suo mestiere di adulto educante perché il suo dovere è di sapere TUTTE le teorie sugli extraterrestri e aiutare Albert ad avere un approccio scientifico, cosa che il nostro non ha. Perché se NON È VERO che esistono gli alieni, NON È neanche VERO che non esistono. In realtà NON LO SAPPIAMO, come ci insegna Hack e la scienza.
  • – Nessuno ci impedisce di giocare a immaginare gli Alieni e poi disegnarli, fare pupazzi o interpretarli con il corpo. Come tutti i giochi d’immaginazione è preludio alla scrittura.

Per una bibliografia sugli alberi rimando ai miei articoli:

Alieni fa parte della collana Storie corsare , qui tutte le informazioni: http://www.edizionicorsare.it/

Stefania Gatti, Alieni, Edizioni Corsare, 2020.

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