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Un Babbo Natale straordinario

Anche quest’anno Michele D’Ignazio ( narrazione di parola) e Sergio Olivotti (narrazione d’immagini)  ci hanno regalato una spassosa e poetica storia che vede protagonista Babbo Natale.

Già lo scorso anno avevamo conosciuto questo loro Babbo Natale bonario e poetico,  riflessivo e dubbioso con Il secondo lavoro di Babbo Natale (ne ho parlato qui: https://storiegirandole.it/mio-natale/).

Con Babbo Natale fa gli Straordinari ritroviamo il panciuto rossovestito, che ormai condivide con l’amica (e forse qualcosa in più!) Bice la maggior parte della giornata, e la Befana con la quale ha stretto un’ottima e proficua collaborazione.

Come sappiamo il nostro si è dovuto trovare un altro lavoro, oltre a quello per cui è famoso e  fa l’operatore ecologico. Lavoro peraltro che ama particolarmente perché gli offre la possibilità di costruire con oggetti buttati giochi e giocattoli. Oltre a lavorare come spazzino, Babbo Natale ama molto la domenica perché gli dà la possibilità di dedicarsi alla lettura delle lettere dei bambini e cercare poi di realizzare anche i desideri più strani e difficili. Proprio per questo era nata la cooperativa con la Befana! E per questo si è costruito una capanna che ha battezzato Ufficio Spremi Idee.

Tutto procede tranquillo, fino all’arrivo di una bizzarra lettera firmata da una bambina che si chiama Neve. Non è chiaro a Babbo Natale cosa Neve stia chiedendo, non subito per lo meno. Poi c’è quella telefonata! Niente di che, solo il solito venditore di qualcosa! Ma una domanda fatta dall’uomo al di là del filo, mette una pulce nell’orecchio di Babbo Natale.

E intanto c’è da esaudire il desiderio di Neve. Bisogna pensare… capire… Il barbuto amico non si perde d’animo! Ora ha capito cosa vuole Neve e, grazie all’aiuto della Befana, parte verso la casa della bambina (ve l’immaginate i due non proprio giovanissimi e abbastanza poco agili, sulla scopa della vecchia con le scarpe rotte!).

Di Neve non vi racconto altro, sappiate solo che Babbo Natale, avrà una sorpresa e vedrà esaudito (proprio lui che ha passato la vita a fare sorprese e a esaudire desideri ) un desiderio che , forse, non pensava neanche di avere.

Ancora una volta, com’era già successo con Il secondo lavoro di Babbo Natale, Michele D’Ignazio ci regala un racconto ironico e poetico che è anche uno spaccato del nostro mondo (Leggete qui cosa ci dice Michele D’Ignazio: https://micheledignazio.org/2020/10/09/babbo-natale-fa-gli-straordinari/         )

Ciò che ho apprezzato di entrambe le storie, è la capacità di raccontare e affrontare temi importanti “nascondendoli” nelle maglie di una narrazione ironica, leggera e giocosa nel miglior senso della parola. È per questo che mi ricorda il migliore Piumini.

Le illustrazioni di Sergio Olivotti , sono il miglior accompagnamento e completamento di questa leggerezza pensosa e di questa ironia graffiante. Olivotti ci mostra un Babbo Natale stralunato con quei suoi occhi sempre sgranati e quella rotondità eccessiva che sembra impedirgli i movimenti. Surreali, ironiche e poetiche, le illustrazioni narrano e accompagnano straordinariamente le parole.

Michele D’Ignazio, Babbo Natale fa gli straordinari, illustrazioni di Sergio Olivotti, Rizzoli, 2020

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