Girare per la città nascosta per trovarci.

 Quando ero bambina con le mie sorelle, tornando dalle vacanze, facevo un gioco: guardavamo la città e le strade limitrofe alla nostra e urlavamo “ le strade buffe!”.

Il ritorno alla città, dopo essere stati in altre e per altre vie e piazze, ci faceva vedere come strana e mirabile la nostra. Luca Tortolini ci racconta anche questa sensazione nel suo La città nascosta, editato da Edizioni Corsare e che da oggi, 9 settembre, è in libreria.

La città nascosta racconta la città vista con occhi bambini. Quella città che non ti sembra la tua fino a che non arrivi nei pressi della tua casa, allora sì che sei a Città! Una città che è conosciuta, ma basta girare un angolo e ci siamo persi. La città del bambino è fatta di luoghi intorno a casa e a scuola da condividere con altri bambini o con i genitori. Una città che è veloce o lenta secondo il nostro passo. Una città piena di noi e di altri, che diventano noi, se vogliamo. Una città che è anche parco. Una città che è mistero se decidi di andare a scoprirla.

Un libro poetico e intenso che racconta la città con gli occhi dei bambini nei quali tutti noi ci possiamo riconoscere tanto che a mio parere va bene per tutti. Per fermarsi a pensare le nostre città; gli angoli, i vicini, i parchi e i monumenti. E, ogni tanto, giocare guardarli con occhi diversi. Ma anche per pensare alla nostra storia e alla Storia che si annida tra le pietre e i mattoni, nei cortili e nei volti.

Un libro stupendo che può essere giocato con bambini più piccoli per scoprire le strade e fare mappe; può essere giocato con i più grandi della scuola primaria, per raccontare la Storia e le storie della città in cui vivono o immaginare una città in cui vorrebbero vivere; si può giocare con i grandi delle secondarie, per introdurre il concetto di abitare/cittadino/luogo/storia (non così ovvio anche per molti adulti).

Infine trovo questo libro adattissimo per chi lavora con gli anziani per riallacciare i fili della memoria, perché ha ragione Luca Tortolini che dice: << La città rappresenta molte cose: un labirinto dove perdersi, un luogo di misteri e meraviglie; un paesaggio interiore che ci forma, deforma e trasforma; uno specchio dove vedersi per conoscersi o riconoscersi; è l’estensione dello spazio della nostra casa. L’ambiente in cui viviamo dice molto di come siamo. La città della nostra infanzia rimarrà sempre con noi: ci ha plasmato, ci ha reso quel che siamo, in qualche modo>>.

Le illustrazioni di Victoria Semykina sono bellissime e meritano veramente un discorso a parte per questo le ho lasciate per ultime.

Pienamente in linea con la parola poetica di Tortolini cui offre appoggio e nutrimento, spiccano poi il volo e sono narrazione nella narrazione. Ci si perdiamo nelle viuzze mentre leggiamo le parole e ci viene voglia di entrare in quei negozietti con le insegne colorate; guardiamo le vetrine illuminate; giriamo pagine ed è come girare l’angolo! C’è una piazza piena di gente e lì in fondo c’è un uomo in bicicletta e sotto i portici? Chi ci sarà? Vi si aprono altre strade?

Una città quella narrata dai colori di Victoria Semykina che si aggira tra le vie e vola su i tetti, incontra persone e si perde nei parchi.

 La parola di Tortolini e le immagini di Semykina raccontano insieme all’unisono, poi si allontanano per ritrovarsi mentre noi ci perdiamo nella città nascosta e saputa.

Metterei anche questo libro nell’Agenda 2030, per costruire l’Uomo Nuovo.

Luca Tortolini La città nascosta, illustrazioni di Victoria Semykina, Edizioni Corsare, 2021.

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