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Quel piccoletto di Hlapić

<< C’era una volta un piccolissimo apprendista avventuroso di nome Hlapić…. era piccolo ma così piccolo che non arrivava alla lunghezza di un avambraccio…>> Come spesso capita nelle storie, il calzolaio era <<…un uomo terribile, insensibile e cattivo…alto, ma così alto che con la testa sfiorava il soffitto…portava i capelli arruffati…e baffi lughi che arrivavano fino alle spalle. La sua voce era roca…>>.  Inizia così Le avventure dell’apprendista Hlapić scritto da Ivana Brlić-Mažuranić e tradotto da Diana Bosnjak Monai e editato da Besa Muci Editore.

Hlapić è un giovane allegro e piano di energie, spesso scherza e non se ne prende a male se gli altri lo prendono un po’ in giro. È orfano e fa l’ apprendista presso un calzolaio, burbero e manesco.

Un giorno a causa di un paio di stivaletti venuti non proprio bene, il giovane, sicuro che il calzolaio lo avrebbe picchiato, scappa. Inizia così il viaggio dell’allegro e scanzonato piccolo ciabattino che non si perde mai d’animo. Tanti saranno i suoi incontri, alcuni gioiosi, altri avversi. Grazie a il suo buon carattere, alla sua capacità di adattarsi e al suo spirito generoso e collaborativo riesce a cavarsela.

Ogni incontro fatto durante il viaggio consente a Hlapić di imparare qualcosa o mettere a frutto i nuovi insegnamenti. Vecchi lattai e giovani circensi, pastori e malfattori, Le avventure dell’apprendista Hlapić ci immergono in un mondo rurale e fiabesco, in cui il viaggio permette al protagonista il cambiamento che avviene attraverso azioni virtuose; infatti quando Hlapić torna nella casa del calzolaio, <<<…non era più l’apprendista che  portava i pantaloni verdi e gracidava come una rana>>.

Strutturato come una fiaba, Le avventure dell’apprendista Hlapić, è scritto da Ivana Brlić-Mažuranić una delle più grandi autrici croate per ragazzi, definita la “Andersen della Croazia”, e candidata per quattro anni al premio Nobel per la letteratura, proprio per quella sua capacità di ricreare ambientazioni e personaggi tipici della fiaba e di scavare nel mito.

Qui siamo di fronte al tipico ragazzino piccolo e basso di statura, ma scaltro e furbo. Capace nonostante non sia mai andato a scuola. La sua è una furbizia messa al servizio di chi ha bisogno. Il romanzo fluido e accattivante è pieno di topoi fiabeschi che lo rendono ancora più affascinante, divertente e scanzonato. Adattissimo a lettori giovani e mediamente esperti anche perché diviso in capitoli brevi ma anche a lettori più scaltri per la bellissima avventura.

Sconosciuta in Italia, sebbene in patria sia famosissima anche per aver, attraverso alcune sue opere, riportato in vita il mondo perduto delle credenze precristiane dei croati (tanto da essere paragonata a Tolkien) e per essere capace di descrivere con sensibilità, freschezza e ironia,  Ivana Brlić-Mažuranić arriva a noi grazie alla Casa Editrice Besa Muci.

Besa  Muci, casa editrice pugliese, nasce con l’intenzione di dare voce a chi fino ad ora ne ha avuta poca o nulla << il travaglio dei Balcani, il crogiolo multietnico del Mediterraneo, la solarità transnazionale del mondo ispanico dall’Europa alle Americhe>> (https://besamucieditore.it/)

La collana Riflessi di cui fa parte Le avventure dell’apprendista Hlapić, si pone l’obiettivo di mettere a disposizione del giovane lettore le grandi narrazioni per ragazzi dal mondo, proponendo anche contesti meno vicini e famosi ma pur sempre interessanti e capaci di narrare.

Hlapić è il fratello croato di molti ragazzini, da Pollicino a Giovannino Perdigiorno, da Tom Sawyer a Rasmus. Buona lettura

Ivana Brlić-Mažuranić, Le avventure dell’apprendista Hlapić, traduzione di Diana Bosnjak Monai, Besa Muci Editore, 2021

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